Chiesa di San Pietro, Paratico

Chiesa di San Pietro, Paratico

La Chiesa di San Pietro a Paratico rappresenta un gioiello storico e architettonico immerso nel suggestivo paesaggio agreste della Franciacorta. Questo santuario, originariamente parrocchiale fino al 1575, rivela una storia ricca di trasformazioni e opere d’arte che testimoniano la sua importanza culturale e spirituale nel contesto locale.

Santuario di San Pietro – Paratico

La Chiesa di S. Pietro conosciuta anche come Santuario di San Pietro e della B.V.Maria del Buon Consiglio, in onore dell’immagine sacra venerata al suo interno, si trova sulla cima occidentale di Paratico, immersa in un suggestivo panorama rurale punteggiato di vigneti.

Durante il tuo soggiorno a Paratico, non perderti l’opportunità di visitare il Parco delle Erbe Danzanti, il Parco Comunale di Paratico e il Parco dei Tassodi, che offrono un’esperienza unica nel contesto naturale della zona.

La sua storia affonda le radici nel Quattrocento, come testimoniato da un affresco del 1444 raffigurante Cristo dolente, oggi conservato al Museo di Santa Giulia a Brescia, e da altri frammenti di affreschi quattrocenteschi che ancora impreziosiscono l’interno.

Tra il 1730 e il 1740, la chiesa subì un’importante ristrutturazione che le conferì l’aspetto attuale e la sua raffinata bellezza architettonica. Nel 1855, nell’Ottocento, la struttura venne ulteriormente ampliata con l’aggiunta di due nuovi vani laterali nel presbiterio, incrementando così lo spazio e la funzionalità del santuario.

Descrizione interna della chiesa di San Pietro di Paratico

Per accedere alla Chiesa di San Pietro, bisogna salire sei gradini in pietra di Sarnico che conducono a un portico sorretto da sei colonne. Questo eleva l’ingresso rispetto alla piazza sottostante, creando un senso di solennità e separazione dal mondo esterno.

Entrando nella chiesa, ci si trova in un’unica navata divisa in due piccole sezioni. Lo sguardo è subito attratto dal soffitto, decorato con affreschi che raccontano episodi della vita di San Pietro, realizzati nella seconda metà del Settecento.

Gli altari laterali, opera di un artista sconosciuto della metà del Settecento, si distinguono per le loro cornici sontuose in stucco bianco e dorato. Su questi altari fanno bella mostra di sé pregevoli statue degli Evangelisti, sempre in stucco bianco, caratterizzate da un’abbondanza di drappeggi che conferiscono loro un aspetto solenne e magnifico.

Proseguendo verso l’interno della chiesa, si giunge al presbiterio, dominato dall’imponente altar maggiore. Questa settecentesca opera d’arte in legno, arricchita da due archi che un tempo conducevano al coro, rappresenta un vero e proprio capolavoro di maestria artigianale.

Sull’altare troneggia l’affresco della Madonna del Buon Consiglio, opera di un pittore cinquecentesco ignoto. Il suo stile rimanda al classicismo, ma le numerose ridipinture nel corso dei secoli ne rendono difficile l’analisi e l’attribuzione certa.

Alle spalle dell’abside, invece, cattura l’attenzione un dipinto seicentesco raffigurante San Pietro che guarisce i malati. In passato, l’opera era stata attribuita al celebre pittore bergamasco Antonio Cifrondi. Tuttavia, recenti studi hanno messo in dubbio questa paternità, riaprendo il dibattito sull’identità del vero autore.

L’alone di mistero che avvolge questo dipinto, unito al fascino indiscutibile dell’altar maggiore e della Madonna del Buon Consiglio, conferisce al presbiterio della Chiesa di San Pietro un’atmosfera suggestiva e ricca di spunti di riflessione per gli appassionati d’arte e di storia.

Ogni anno, l’8 dicembre, la Chiesa di San Pietro a Paratico si anima per la suggestiva Festa della “Madonna dei Pom” (Madonna dei frutti). In questa occasione, la statua della Madonna, realizzata da un abile artigiano della Val Gardena, viene esposta all’interno della chiesa, solitamente alla sinistra dell’ingresso principale.

La ricorrenza, che si intreccia con una leggenda affascinante, narra che l’8 dicembre sia il giorno in cui Eva offrì ad Adamo la mela proibita. In passato, in questa data, i giovani del paese erano soliti donare alle ragazze una mela: un gesto simbolico che, se accolto, preannunciava l’inizio di una futura storia d’amore e, forse, di matrimonio.

Nel corso del tempo, la Festa della “Madonna dei Pom” si è evoluta in una vera e propria sagra, ricca di divertimenti, attrazioni e sapori tipici che coinvolgono l’intera comunità. Un’occasione speciale per immergersi nelle tradizioni locali, tra musica, giochi, bancarelle e stand gastronomici che offrono le prelibatezze del territorio.